Strutture per la cura dei disturbi alimentari: quali sono le migliori in Italia?

Il rapporto con il cibo può essere un’esperienza bellissima, o può trasformarsi in un vero incubo. Per alcune persone, infatti, il mangiare o  il non mangiare diventano una valvola di sfogo dove riversare problemi psicologici invalidanti legati soprattutto all’immagine corporea. La persona con un disturbo alimentare, infatti, sviluppa una valutazione disfunzionale di sé stessa, arrivando a tecniche estreme per cambiare il suo aspetto ma senza mai essere davvero soddisfatto di quello che vede allo specchio.

Si tratta di disturbi fortemente invalidanti, sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista fisico. Il corpo, infatti, viene maltrattato tanto da deteriorarsi. Per fortuna oggi esistono molti centri, pubblici e privati, in grado di curare il soggetto affetto da disturbi alimentari. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che cosa sono i disturbi alimentari

Con disturbi alimentari si intendono quei comportamento che portano ad alterare la modalità con cui si assume il cibo. Può essere un alterazione che lo va a togliere completamento o che lo va ad assumere in eccesso. In entrambi i casi si compromette lo stato di salute fisica o il funzionamento psicosociale. Esistono diversi tipi di disturbi alimentari: anoressia nervosa, bulimia, alimentazione incontrollata, obesità, night eating syndrome e ruminazione. Il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali li include tutti nella categoria tranne l’obesità, che invece molti psicologi e psichiatri ritengono un disturbo mentale proprio come gli altri. Uscirne è possibile, ma è molto difficile convincere il malato a farsi aiutare, mentre la tempestività delle cure è fondamentale per la guarigione. Ricordiamo che, quasi sempre, si tratta di disturbi psicologici e che quindi non è sufficiente una aiuto medico comune, servono specialisti che si occupino del corpo e della mente.

Come e dove si curano i disturbi alimentari? 

Per curare queste patologie esistono dei reparti ospedalieri, delle cliniche convenzionate e delle cliniche private. Esistono tre tipi diversi di cure, in base alla gravità del disturbo. Il trattamento ambulatoriale prevede delle sedute settimanali in cui si affronta un percorso terapeutico individuale ed è adatto a chi non ha ancora particolari problemi fisici. Quello che viene chiamato trattamento semiresidenziale, invece, prevede terapie giornaliere che non comprendono però il pernottamento notturno. Per i casi più gravi si ricorre al trattamento residenziale, percorso che prevede un ricovero di vari mesi in un ambiente protetto in cui il paziente potrò essere seguito dal punto di vista fisco e mentale.

Le migliori strutture d’Italia 

Uno degli ospedali più all’avanguardia in questo campo è il Niguarda di Milano, il primo ad avere aperto un centro specializzato sui disturbi alimentari all’interno di un ospedale pubblico. Ci sono solida assistenza per le famiglie e percorsi diurni seguiti da nutrizionisti, infermieri, psicologi e psichiatri. Molto conosciuto e rinomato è anche il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare all’interno dell’Istituto Auxologico. Nei centri specializzati in Lombardia e in Piemonte si curando tutte le malattie legate al cibo, l’ossessione per il peso e la propria immagine corporea. Il piano terapeutico è accessibile solo privatamente e propone diverse soluzioni, dai percorsi ambulatoriali fino alle degenze a lungo termine per i casi più gravi. Tra le migliori strutture pubbliche troviamo invece il Centro DCA Palazzo Francisci. Si trova a Todi, in Umbria, accoglie pazienti da tutta Italia previa autorizzazione ASL e propone è dedita principalmente a curare chi ha disturbi alimentari dove sia insufficiente o inefficace il trattamento ambulatoriale.