Schizofrenia: cos’è, come si cura, farmaci e terapie

Tra le malattie croniche che colpiscono la mente, una delle invalidanti è sicuramente la schizofrenia. Si tratta un grave disturbo psicotico che colpisce il cervello, rendendo il soggetto che ne affetto dissociato dalla realtà, indifferente a ciò che accade intorno a lui e vittima di una serie di sintomi che lo portano a isolarsi in un modo tutto suo. Proprio per queste sue caratteristiche così alienanti, la schizofrenia è una malattia che destruttura la persona e ne compromette la vita in ogni aspetto, sconvolgendo anche il suo nucleo familiare.

Fortunatamente, la medicina ha fatto passi da gigante in questo campo e ha trovato una serie di terapie in grado di tenere sotto controllo la schizofrenia. Fondamentale è la diagnosi precoce: prima si scopre la malattia, più facile sarà alleviarla. Ma come fare? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che cos’è la schizofrenia: definizione e sintomi

Quando si parla di schizofrenia si intende un disturbo che altera il modo in cui una persona percepisce, pensa e si comporta. Si tratta di una malattia che ha un’evoluzione cronica, e che se non viene curata può diventare molto grave. La manifestazione caratteristica di questa patologia, infatti, è legata a una perdita di controllo su ogni aspetto della vita dell’individuo, che subisce deliri, allucinazioni, disorganizzazione, stati catatonici, depressione e rabbia. Inoltre, spesso i soggetti malati sviluppano una totale mancanza di consapevolezza della malattia, sintomo che rende ancora più difficile curarli. I sintomi variano da persona a persona, ma in generale si presentano in quattro grandi gruppi:

  • i sintomi prodromici sono i primi campanelli d’allarme, segnali d’allerta da non sottovalutare. Si tratta di una serie di cambiamenti nello stile di vita e nel modo di reagire, uniti a lamentele fisiche, episodi di rabbia, aggressività e insonnia. Sono preoccupanti quando sono molto intensi e duraturi nel tempo.
  • I sintomi positivi sono una fase più avanzata, e comprendono i deliri e le allucinazioni per cui la schizofrenia è tristemente conosciuta. Tra le idee più deliranti troviamo manie di persecuzione, manie di riferimento, manie mistiche e manie di controllo. Spesso questo si accompagna all’udire le voci, nel vedere oggetti o persone che nessun altro sente o vede.
  • I sintomi negativi sono meno invalidanti, ma ugualmente pericolosi per la persona. Porta infatti il soggetto a diventare apatico, a sviluppare indifferenza e mancanza di volontà, a non desiderare stare con gli altri, curare la propria igiene e, in generale, uscire dal proprio mondo.
  • I sintomi cognitivi sono legati alla sfera della comunicazione. Il soggetto affetto da schizofrenia spesso non collega i pensieri in modo logico, con conseguenza di fare discorsi incomprensibili. A volte si blocca e fatica a concentrarsi, a ricordare e a capire cosa gli viene detto.

Come si cura la schizofrenia? Farmaci e terapie 

Come abbiamo accennato, la schizofrenia può essere curata e solitamente prima viene diagnostica, più sarà facile prendersene cura. La terapia varia molto e dipende dalla fase in cui si trova il paziente e dalla tipologia di sintomi che manifesta. L’elemento indispensabile per la cura della schizofrenia sono i farmaci, i quali permettono al soggetto di recuperare la sua vita e svolgerla regolarmente. Le medicine scelte per lo scopo sono gli antipsicotici di prima e di seconda generazione, i quali sono in grado di ripristinare la normale attività dell’area celebrale che scatena i sintomi della schizofrenia. Normalmente il trattamento farmacologico si articola in tre fasi, acuta, di consolidamento e di mantenimento, e viene integrato con un intervento psicoterapeutico, psicosociale e/o riabilitativo.

Consigli per aiutare una persona schizofrenica

La schizofrenia è fortemente invalidante per chi ne è affetto, ma è molto difficile da gestire anche per chi sta intorno alla persona malata. Soprattutto, è difficile convincere il malato di dover essere curato perché gli schizofrenici tendono a credere di non avere niente che non va. Il modo migliore per aiutare questi individui è non stressarli e non criticarli, cercare di non avere atteggiamenti aggressivi e di dare continue rassicurazioni su come stiano facendo un buon lavoro. In questo modo si riuscirà a portarli a ricevere aiuto, e soprattutto dopo si riuscirà a non fargli interrompere il trattamento medico, fondamentale per la scomparsa dei sintomi. Nei casi più gravi di aggressività si può forzare il ricovero e procedere con l’ospedalizzazione, mentre normalmente deve essere spontaneo.