Problemi al fegato: come prevenirli, come riconoscerli e curarli

Il fegato è una ghiandola fondamentale per il metabolismo dell’organismo, collegata all’apparato digerente. Esso può essere soggetto a diversi problemi se si trascura la sua salute, e per sapere quali sono questi problemi e come riconoscerli (nonché rimediarvi) si può continuare a leggere questa pagina.

Le funzioni dell’organo

Questo organo è una ghiandola di grandi dimensioni, legata all’apparato dirigente, composta da quattro lobi. Esso è situato sotto il diaframma, vicino allo stomaco e al colon traverso, ed il suo peso è di circa un chilo o un chilo e mezzo, e ventiquattro o ventotto centimetri di lunghezza.

Il fegato svolge importanti funzioni metaboliche, ovvero:

  • produce bile, favorendo la trasformazione di alimenti assorbiti e la loro digestione;
  • immagazzina alcuni nutrienti, ossia il glicogeno, la vitamina B12, il rame ed il ferro, permettendo un equilibro metabolico, che permette di coagulare il sangue;
  • funge da filtro contro le tossine, in particolare quelle dei farmaci, e può smaltire i globuli rossi danneggiati.

Cause e sintomi di un fegato malato

Un organo del genere può sicuramente essere soggetto a diversi problemi, soprattutto se si segue uno stile di vita scorretto, che include l’assunzione di farmaci, il fumo, il bere l’acool e il mangiare alimenti che possono danneggiare il fegato, come quelli ricchi di zuccheri semplici o cibi raffinati, nonché le bevande ricche di teina e caffeina. Non si può escludere, tuttavia, un difetto congenito presente fin dalla nascita, se si è soggetti ad alcune patologie del fegato.

Esistono diverse malattie che colpiscono il fegato, e ognuna ha cause e sintomi specifici, ma in generale, chi ha un problema a quest’organo presenta più comunemente sintomi come:

  • l’ittero, ovvero una colorazione giallognola sulla cute e nei bulbi oculari;
  • la stanchezza e la perdita di peso, che provocano a loro volta un malessere generale;
  • una colorazione scura di urine e feci, segno che il fegato non smaltisce correttamente le tossine;
  • dolori nella regione addominale, nella parte in cui si trova il fegato, che insorgono durante la fase avanzata di un problema morboso;
  • vomito, nausea, febbre, diarrea, vene varicose, ipoglicemia, dolori ai muscoli e calo del desiderio sessuale.

Le malattie più comuni del fegato

Una delle malattie infettive che possono colpire il fegato, tra le più comuni, è sicuramente l’epatite fulminante, provocata dal virus dell’epatite B, e compromette gravemente le funzioni del fegato, sfociando in un’insufficienza epatica, che provoca a sua volta disturbi della coagulazione, accumulo di liquidi all’interno dell’addome, encefalopatia, atrofia muscolare, edemi diffusi, ingrossamento della milza ed anemia aplastica. Attualmente, sembra che l’unico rimedio per questa epatite sia un trapianto di fegato.

Sia questa che altre epatiti possono essere la causa di altre patologie del fegato, come la cirrosi epatica, che annovera tra le altre cause anche malattie autoimmuni, l’abuso di alcool e/o farmaci. Chi è affetto da questo problema non solo presenta l’ittero, ma anche l’ipertensione portale, l’ingrossamento della milza, edemi, asciti, ritenzione idrica ed atrofia muscolare. Essa può essere anche il fattore di insorgenza dei tumori al fegato, e la cura per tale problema può comprendere una terapia farmacologia e una dieta stretta, ma si può prevenire evitando il consumo eccessivo di alcool e facendo le vaccinazioni per le epatiti virali, nonché usare i preservativi durante i rapporti sessuali con partner che possono essere portatori.

La sindrome di Wilson, altra patologia nota del fegato, è tuttavia rara (colpisce una persona su 30000) ed ha origini genetiche. Essa non permette all’organismo di smaltire il rame, che si accumula nel fegato e nel cervello (e forse anche nei reni, nella cornea ed in altri tessuti). Anch’essa può provocare ittero, epatite, cirrosi (severa e non), vomito, tremori agli arti ed anche disturbi del comportamento, come la depressione. Essa si diagnostica tramite esami del sangue, delle urine, una risonanza magnetica celebrale o una biopsia del fegato, e non vi è una cura, ma si tenere sotto controllo riducendo i depositi di rame nel fegato con una dieta e la somministrazione periodica di sostanze come la trientina.

Come prevenire problemi al fegato

Il modo migliore per evitare dei problemi al fegato è seguire alcune regole. Una importante è sicuramente seguire una dieta corretta, evitando di assumere cibi che possono danneggiare il fegato. Tra i migliori alimenti da assumere per avere un fegato sano, invece, ci possono includere il pesce, l’olio di oliva, la frutta secca in guscio, le crucifere (come broccoli o cavoletti di Bruxelles), il succo di barbabietola, l’uva, i mirtilli, il pompelmo, il tè verde e il caffè (quest’ultimo da bere con moderazione). Importante è, soprattutto, evitare il consumo eccessivo di alcool.

Se ci si fanno dei piercing o tatuaggi è importante andare da uno specialista che usi strumenti adatti, nonché adottare i comportamenti igienici giusti dopo la loro applicazione (come l’usare l’acqua ossigenata), in quanto possono essere fonti di contagio per l’epatite.

Affiancato ad una dieta giusta, è sicuramente l’esercizio fisico, che apporta numerosi benefici all’organismo, tra i quali anche lo smaltimento delle tossine e dei grassi alimentari. In particolare, si consigliano la corsa, la camminata veloci ed esercizi come flessioni, pesi, sollevamenti e crunch.

E’ possibile, una o due volte all’anno, effettuare un lavaggio epatico, in modo da evitare l’insorgenza di calcoli. Per effettuare tale pulizia bisogna chiedere al proprio medico le dovute indicazioni, ma essa, in generale, richiede sei giorni di preparazione, seguiti da sedici o venti ore di lavaggio effettivo. Nei giorni precedenti al lavaggio, è importane assumere un litro di succo di mela al giorno, che ammorbidisce i calcoli e semplifica il passaggio dei dotti biliari, evitando anche di consumare cibi troppo freddi, come i gelati.

Il lavaggio vero e proprio, che si consiglia di effettuare nel fine settimana, consiste nell’assumere nei modi indicati dal medico sali di Epsom, olio extra-vergine di oliva, succo di pompelmo o spremuta fresca di limone e arancia, e sdraiarsi immediatamente dopo aver assunto i vari preparati. Nelle ore successive al lavaggio, sarà possibile espellere dei calcoli biliari di colore verde e forse anche degli scarti che andranno a formare una schiuma nel water, segno che sono state smaltite sostanze tossiche accumulate.