Droga da stupro: cos’è, come difendersi e novità dalle leggi italiane

Ultimamente i fatti di cronaca sono costellati da un termine nuovo e piuttosto inquietante: droga dello stupro. Il nome lascia ben intendere che si tratta di una nuova tendenza pericolosa, quella di droghe in polvere o liquide, inodori e insapori, che vengono fatte scivolare nei drink di ragazze che si stanno divertendo. In questo modo vengono rese inermi, e diventando le vittime perfette di violenze inaudite. Ma cosa è, come funziona e come ci si può difendere da questa droga da stupro? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Che cos’è la droga da stupro? Tutto quello che c’è da sapere

Rientrano nella categoria delle droghe da stupro tutte quelle sostanze chimiche usate per rendere confusa o incosciente una persona, e spesso senza memoria. Le più comuni droghe dello stupro sono tre, e spesso si uniscono con l’alcool in modo che gli effetti siano ancora più devastanti. La droga GHB  o ecstasy liquida è un depressore del sistema nervoso centrale che è completamente liquido, trasparente e inodore. Per questo, può essere facilmente aggiunto in una bevanda senza che la vittima se ne renda conto. Mischiata a alcol e altre droghe porta perdita intensa di coscienza, difficoltà di respirazione, vertigini e vomito. Un’altra droga dello stupro molto famosa è il GBL, un liquido che ha più odore e sapore chimici. In alte dosi è altamente pericoloso, agisce sul cervello e provoca perdita di memoria, svenimento e convulsioni. Ma la droga più famosa e usata è sicuramente il Rohypnol, chiamato comunemente roofies. Si tratta di un tranquillante dieci volte più potente del Valium, si presenta come compressa solubile che diventa completamente trasparente dentro un liquido. I suoi effetti sono letteralmente paralizzanti, la persona perde il controllo del corpo, è confusa, sonnolenta e sviluppa una forte amnesia. Mischiato ad alcol e altre droghe, il roofies può anche portare alla morte.

Come difendersi: le leggi italiane e consigli utili

Data la loro pericolosità, GBL e GHB sono classificate “sostanze stupefacenti e psicotrope poste sotto controllo internazionale e nazionale” e “collegate al sistema sanzionatorio per gli usi illeciti” dal Testo unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) e dalla Legge 79/2014. L’unico uso lecito di queste sostanze è quello terapeutico e farmacologico in un limite di 4.000 milligrammi, previo possesso di farmaci autorizzati e sotto controllo medico. L’uso come droghe, invece, è considerato reato e prevede una pena che consiste dai 6 ai 10 anni in carcere, aggravata se somministrata a una persona per effettuare una violenza sessuale. Anche se questa regolamentazione esiste, non è abbastanza. Per due droghe ritenute illegali, ne esistono decine di altre meno famose ma che hanno gli stessi effetti e non sono rintracciabili nell’organismo. Se si è in locali o feste affollate, quindi, il consiglio migliore per difendersi è sempre di non perdere di vista il proprio bicchiere, di non accettare drink da sconosciuti e di non bere da bicchieri altrui.